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L’esuberanza di Marta Marzotto


Marta Marzotto, stilista estrosa ed eclettica, da poco scomparsa, ha condotto un’esistenza intensa e spumeggiante, rivoluzionando i canoni della moda attraverso vere e proprie esplosioni di colori dalle cromie esotiche ed accese. Fin da giovane, viene ricordata per l’immenso sorriso e lo sguardo penetrante, tratti distintivi del suo carattere forte e volitivo che le sue linee di moda ed accessori analogamente riflettono ed interpretano. Uno stile personale che non segue le mode e forse nemmeno inventa tendenze temporanee ma, al contrario, stravolge gli standard abituali in modo incisivo e sorprendente, marcando un netto distacco dalla massa omologata e piatta.
          
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La parola d’ordine è colore: forte, intenso, tumultuoso, travolgente, esagerato ma mai stucchevole. Marta Marzotto, quasi barocca negli accostamenti, era colei che ad ogni ingresso catturava, come calamite, tutti gli sguardi su di sé, suscitando meraviglia, interesse, curiosità. 
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La sua è stata una vita complicata, sicuramente all’insegna degli eccessi e della mondanità in età adulta. Da giovanissima mondina povera ad apprendista sarta, successivamente modella, sfonda nella moda anche attraverso il matrimonio con il conte Umberto Marzotto, comproprietario dell’omonima industria tessile, con il quale ha avuto cinque figli. Marta, nonostante il grande dolore dovuto alla morte della figlia Annalisa ed al divorzio dal marito, dalla fine degli anni ’60 per quasi venti anni è stata la figura femminile dominante nella pittura e nella vita privata del celeberrimo Renato Guttuso. Arte, moda, spettacolo, mondanità: Marta, per decenni, è stata la regina dei salotti e delle passerelle con il suo stile unico ed inimitabile che rimarrà per sempre legato al suo nome nell’immaginario collettivo di ognuno di noi.

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Testo a cura di Annunziata Parisi
GriffeCommunity Staff


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